On Stage: 2 AUG
Musica d’avanguardia mediterranea è una maniera per definire il minuzioso lavoro di ricerca svolto in 30 anni da Paolo Angeli: al centro di tutto la sua chitarra orchestra, dotata di 25 corde, martelletti come il pianoforte, eliche per la realizzazione di bordoni e melodie assimilabili alla ghironda. Uno studio che ha stretti rapporti semantici con il viaggio per mare: da novello Ulisse e da buon isolano Angeli conosce le insidie delle acque e l’infinita meraviglia che ne può generare. E non è un caso che la semiotica della sua discografia sia fortemente intrecciata con l’elemento primordiale.
Sperimentazione fa rima, concettualmente e non, con collaborazione: da qui vengono alcune delle vette più note del percorso artistico del chitarrista, che da Pat Metheny a Iosonouncane, da Fred Frith ad Antonello Salis ha saputo scavare un solco di “innovazione con radici” che l’ha condotto fin sul palco del Carnegie Hall di New York.
Nel suo ultimo lavoro solista, 𝑁𝐼́𝐽𝐴𝑅 (AnMa Productions / ReR Megacorp, 2023) si incontrano la poesia passionale di Federico García Lorca, il canto tradizionale sardo e un’atmosfera ambient tesa a ricreare una sorta di colonna sonora per 𝐵𝑜𝑑𝑎𝑠 𝑑𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑟𝑒. Il dramma dello scrittore andaluso racconta una tragedia shakespeariana, che si intreccia con il senso dell’onore e le immortali faide familiari. Un pathos che solo la musica dell’artista di Palau può saper raccontare in assenza di interpreti. Un viaggio del folklore che farà da apripista al nostro giardino segreto.